Castelbarco

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Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia (Torino 1666 – Moncalieri 1732)

Maria Giovanna Battista Clementi detta La Clementina (Torino, 1692 – Torino, 1761), attribuibile

Attribuibile a Maria Giovanna Battista Clementi detta La Clementina (Torino, 1692 – Torino, 1761)

Ritratto di Vittorio Amedeo II di Savoia (Torino 1666 – Moncalieri 1732) re di Sardegna, duca di Savoia, marchese di Saluzzo e duca del Monferrato, principe di Piemonte e conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1675 al 1720.


Olio su tela ovale,
79 x 62 cm., In cornice 98 x 82 cm.
D22-013 € 11.000 richiedi informazioni

L’effigiato di questo affascinante ritratto virile è il re Vittorio Amedeo II di Savoia, ripreso in armatura cerimoniale e manto rosso secondo l'iconografia aulica tradizionale, rappresentato a mezzo busto di lieve tre quarti, con la torreggiante parrucca "alla cortesana", secondo i dettami della moda dei primi decenni del secolo, di ispirazione francese.

Al fine di appresentare il potere incarnato nel nostro austero effigiato, il sovrano è immortalato con gli attributi simbolici del potere della casata, identificabili nell'antica corona del Regno di Sardegna, nello scettro con la croce mauriziana e nella collana dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, istituito nel 1364 da Amedeo VI, come massima onorificenza di Casa Savoia.

Dettaglio molto interessante è l’iscrizione, sul monile, del motto sabaudo ‘FERT’, dal significato ancora oggi controverso: secondo l'interpretazione ufficiale, si tratta dell'acronimo di "Fodere Et Religione Tenimur" che per l’impegno dei Savoia nel diffondere la fede cristiana, ed ancora "Fortitudo Ejus Rhodum Tenuit”, che alluderebbe alla partecipazione dei Savoia alle Crociate, "Fides Est Regni Tutela" (la fede è la protettrice del Regno), anche se il più fantasioso ed ironico fu ’Fomina Erit Ruina Tua’’ (la donna sarà la tua rovina).

Databile  alla fine del XVII secolo, è storicamente e culturalmente da collocare nella proficua produzione delle botteghe attive per la casa Savoia.

La buona fattura e la qualità pittorica fanno propendere per un'appartenenza del dipinto all'ambito dei ritrattisti ufficiali della corte, in particolare a Maria Giovanna Clementi, detta la Clementina. I dati stilistici del dipinto confermano l'orientamento in direzione franco-framminga della ritrattistica di corte, legata alla Clementina e alla sua cerchia.

Cicli dedicati ai duchi di Savoia, e poi re di Sardegna, ed eventualmente alle loro consorti, erano molto diffusi non solo nelle residenze regie, ma anche nelle dimore della nobiltà di corte come evidente segno di fedeltà alla dinastia sovrana.

CONSERVAZIONE:
 L'opera è presentata con una stato di conservazione buono, con vecchi ritocchi sparsi. Il dipinto è completato da una piacevole cornice in legno dorato, non coeva.

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