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Ritratto di bambino (Alessandro Farnese?)

Bartolomeo Schedoni (Modena 1578 – Parma 1615) bottega di

Bartolomeo Schedoni (Modena 1578 – Parma 1615) bottega di

Ritratto di bambino (Alessandro Farnese?)

Prima metà XVII secolo

Olio su tela
95 x 66 cm.
In cornice 109 x 80

D24-118 € 9.800 richiedi informazioni

Questo intenso ritratto di giovane fanciullo si prefigura come un’interessante opera di bottega del pittore modenese Bartolomeo Schedoni (Modena 1578 – Parma 1615), attivo dal 1607 alla corte di Ranuccio I Farnese, duca di Parma e Piacenza.

Si tratta infatti di un dettaglio estrapolato da un dipinto più articolato, ‘l’Elemosina di Sant’Elisabetta d’Ungheria’ (1610-11)*, commissionato dai Farnese ed eseguito dallo Schedoni nel 1611: nell’opera Elisabetta, regina di Turingia vissuta nel XIII secolo e nota per la sue opere di carità, è raffigurata nell'atto di elargire elemosine a dei bisognosi.

Il nostro piccolo effigiato, posto in primo piano nel dipinto originario, è qui protagonista mentre si rivolge con lo sguardo all’osservatore, con l’obiettivo di richiamarne l’attenzione e suscitarne il coinvolgimento, secondo un’espediente che ricorre sovente nei dipinti di Schedoni.

Interessante la chiave di lettura che vedrebbe il bambino come allegoria del giovane primogenito Alessandro Farnese, (nato il 5 settembre del 1610, a dieci anni dal matrimonio tra Ranuccio e Margherita Aldobrandini), dato che in occasione del parto, la coppia ducale organizzò festeggiamenti ed elargizioni di elemosine per molti giorni.

Il dipinto sarebbe stato commissionato quindi come ex voto a ringraziamento della nascita del figlio: l’infante indossa un giacchino dai colori gialli e blu, evidente richiamo al ducato di Parma, mentre la sottoveste bianca e la cordicella rossa, che fissa gli abiti, indicherebbero l’intervento di santa Elisabetta, allegoria francescana della carità, che intercede alla nascita del bimbo.

Questa potrebbe essere un’interpretazione azzeccata anche in relazione alla raffigurazione del bambino, non certo un mendicante o un orfano, considerato il suo aspetto fine e delicato, la cura delle sue vesti, i capelli biondi pettinati ed i piedini perfetti, nonché il portamento regale e lo sguardo fiero con cui ci guarda intensamente.

L’opera proposta potrebbe essere, data l’eccelsa qualità di esecuzione, di un artista della bottega di Bartolomeo Schedoni, capace di riproporne in toto lo stile e la qualità: la magia del dipinto e l'uso della luce e dei colori, con gli effetti chiaroscurali che ne accentuano la tridimensionalità, in piena chiave barocca, ci riportano alla capacità di creare quell’atmosfera dall’effetto quasi metafisico che fece di Schedoni un maestro di grande livello.

*Bartolomeo Schedoni (Modena 1578 – Parma 1615)
Elemosina di Sant’Elisabetta d’Ungheria
Napoli - Museo e Real Bosco di Capodimonte



INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:

Il dipinto viene venduto completo di una cornice antica ed è corredato di certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.

Ci occupiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, attraverso vettori professionali ed assicurati.

Qualora abbiate il desiderio di vedere questa od altre opere di persona, saremo lieti di accogliervi nella nostra nuova galleria di Riva del Garda, in Viale Giuseppe Canella 18. Vi aspettiamo!

Contattateci per qualsiasi informazione o per organizzare un a visita, saremo lieti di rispondervi.

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